HIGHLIGHTS e PASSAGGI CHIAVE

L’importanza di seguire un “Metodo” per gestire volatilità ed emotività

di Stefano Grasso


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Nonostante sia stato dimostrato che nel lungo periodo le azioni rendono di più delle obbligazioni, l’investitore non si accorge del premio al rischio azionario non essendo in grado di restare indifferente ai boom e ai crolli delle borse perché «seguire con apprensione gli alti e bassi dei risparmi innesca errori nella scelta dei momenti di entrata/uscita dei mercati». Come insegna la finanza comportamentale, il dolore di una perdita è circa il triplo del piacere di un guadagno della stessa entità in valore assoluto. Durante i ribassi «il dolore è così forte che una persona ne allontana da sé la causa e vende i titoli». E’, invece, proprio durante le fasi di ribasso che si trovano le migliori opportunità d’investimento!

Alcune statistiche

I rendimenti dei mercati azionari statisticamente sono superiori ai bond, guardando alcune statistiche sui dati dell’indice S&P 500 dal 1927 ad oggi è possibile verificare che i rendimenti dei mercati azionari sono statisticamente superiori a quelli dei bond. In particolare sono superiori:


  • nell’ 80 % dei casi in dieci anni,
  • nel 90 % dei casi in venti anni,
  • nel 100 % dei casi in trenta anni.


  • I rendimenti decennali rollati hanno oscillato tra un massimo del +19,1% dell’anno 1959, e il minimo di -5,1% dell’ anno 2008, quindi la volatilità «non scompare» e il risultato decennale può essere negativo. Per i titoli a reddito fisso la storia non è molto diversa considerando che si sono verificati periodi TRENTENNALI di ritorni significativamente negativi causati dall’ inflazione crescente.

    Nel caso invece in cui gli investitori che, contrariamente al comune pensiero, hanno comprato azioni nel  pieno di una crisi, quando il crollo delle Borse era già stato così marcato e protratto da far precipitare i rendimenti decennali in territorio negativo, se sono stati pazienti, nell’ arco di circa un decennio sono sempre riusciti (anche nella peggiore delle ipotesi ) ad avere rendimenti totali prossimi ad un 6% reale annuo.
    Questo è un modo riservato a quei pochi che abbiano competenza e soprattutto un grande sangue freddo.


    L’importanza di un metodo di lavoro per la gestione


    Björn Borg metteva l’autodisciplina tra le qualità più importanti possedute dai migliori giocatori di tennis, definendola come «la capacità di esercitare la disciplina su se stesso, fare sempre quello che è necessario per raggiungere il tuo traguardo».

    la finanza e i suoi errori...Sui mercati finanziari l’autodisciplina è difficile da raggiungere a causa degli errori cognitivi insiti nel prendere decisioni in condizioni d’incertezza. La finanza comportamentale ci insegna che il dispiacere che proviamo in caso di perdita è pari a circa 3 volte rispetto alla soddisfazione del guadagno. Per questo motivo occorre cercare di controllare la volatilità degli investimenti e se possibile far si che la distribuzione dei rendimenti mensili nel tempo diventi asimmetrica a favore dei rendimenti positivi. Durante i ribassi «il dolore è così forte che una persona ne allontana da se la causa e vende i titoli». E’, invece, proprio durante le fasi di ribasso che si trovano le migliori opportunità d’investimento!

    Ecco allora l’esigenza di un Metodo che ci liberi dai «condizionamenti esterni» e ci guidi nelle decisioni in maniera razionale; il buon senso e la teoria microeconomica della domanda e dell’offerta dicono di comprare quando i mercati sono più bassi di ieri, quindi quando le quotazioni scendono, e vendere quando le quotazioni sono in risalita rispetto al precedente punto d’ingresso (quindi con prezzi in rialzo).

    Alcuni principi che hanno ispirato P&A System


    I principi sui quali si è basato lo sviluppo del Sistema riprendono quelle regole comportamentali che il noto gestore di Merrill Lynch, Bob Farrell, ha sempre sostenuto:
    1. I mercati, nel tempo, tornano sempre nei pressi della loro media (gli eccessi tendono sempre ad appiattirsi);
    2. Gli eccessi in una direzione, portano ad altrettanti eccessi nella direzione opposta;
    3. Non esistono nuove epoche e gli eccessi non durano per sempre;
    4. Quando un movimento al rialzo è superiore ad ogni aspettativa, difficilmente alla sua conclusione ci si trova con un trend laterale (è la legge dell’elastico…);
    5. La gente tende a comprare ai massimi e non ai minimi (la psicologia gioca un ruolo fondamentale in questo ambito);
    6. La paura e l’avidità sono i due più grossi problemi da combattere nel tempo (e sono anche i motivi per cui si vende ai minimi e non quando si dovrebbe);
    7. A guidare i grandi rialzi, interviene tutto il mercato, a farlo crollare basta la vendita di qualche big player e il mercato segue a ruota;
    8. I mercati orso hanno tre fasi: una forte discesa, una ripresa di ottima entità e poi un tonfo finale;
    9. Quando gli analisti sono concordi sulla tendenza dei mercati, vuol dire che qualcosa sta per accadere;
    10. I mercati rialzisti sono più divertenti dei mercati ribassisti (ossia nei momenti di bear market, l’euforia cala vistosamente, mentre quando le borsa salgono, è facile farsi prendere dall’entusiasmo).

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